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Lettera della mamma di Sabrina

La Provincia ha annunciato di non poter sottoscrivere la convenzione con l'Uici, l'unione italiana ciechi e ipovedenti, che garantisce l'assistenza domiciliare ai disabili.


Antonietta Paciullo, mamma di una ragazza non vedente, ha voluto scrivere al presidente Maurizio Bruno per spiegare i motivi dell'estrema utilità degli operatori nella vita di sua figlia.

Di seguito, il testo integrale della lettera scritta dalla donna al numero uno della Provincia.
 
"Gentilissimo presidente,
sono la madre di Sabrina, una giovane disabile visiva pluriminorata e ad oggi non so se mia figlia potrà continuare ad usufruire del servizio di assistenza domiciliare per videolesi pluriminorati, servizio che rappresenta una fondamentale opportunità di socializzazione e integrazione così come previsto dall’art. 3 della legge 284/97.
Tale servizio ha fatto sì che mia figlia si sentisse impegnata in attività a lei idonee grazie al supporto di operatori domiciliari, operatori che tra l’altro sono diventati per lei dei veri e propri amici. L’assistenza domiciliare ha concesso a mia figlia l’opportunità di sentirsi parte di un gruppo, di tenersi attiva ed indaffarata per alcune ore al giorno nelle quali Sabrina è molto presente, ascolta, sorride, parla con gli occhi. 
Sono pertanto preoccupata perché ho appreso che la provincia di Brindisi quest'anno non intende sottoscrivere la convenzione con l'U.I.C.I., convenzione che permette di dedicare del tempo settimanale a mia figlia dandole la possibilità di vivere il mondo esterno attraverso i magici operatori che contribuiscono a darle il sorriso che riscalda il cuore di una mamma. Mi preoccupa che mia figlia, essendo affetta da pluriminorazione, perda il fondamentale supporto dell’educatore domiciliare in un contesto già povero di servizi specifici.
Come facilmente intuibile, la situazione attuale suscita in ogni genitore uno stato di apprensione che determina di riflesso uno stato di agitazione da parte degli utenti interessati. 
Pertanto mi rivolgo a tutti, ad ognuno secondo la proprio competenza, affinché si intervenga con la massima tempestività per garantire la continuità e lo stesso livello dei servizi finora erogati in favore dei disabili visivi pluriminorati; diversamente intraprenderò ogni azione possibile poiché il diritto all’assistenza venga riconosciuto a mia figlia come agli altri". 
 
La mamma di Sabrina, 
Paciullo Antonietta.